
L’Italia rafforza la sua posizione nello scenario economico internazionale grazie alla recente visita di Stato del presidente degli Emirati Arabi Uniti (EAU), Sheikh Mohamed Bin Zayed Al Nahyan. Durante l’incontro con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è stato annunciato un massiccio piano di investimenti da parte di Abu Dhabi: 40 miliardi di dollari destinati a settori chiave come intelligenza artificiale, data center, ricerca spaziale, energie rinnovabili e terre rare.
Un impegno economico che segue di poche settimane quello dell’Arabia Saudita e che conferma un chiaro trend: l’Italia sta diventando un polo sempre più attrattivo per i grandi investitori del Medio Oriente. Ma questa evoluzione non è un caso, bensì il risultato di una strategia politica e diplomatica ben precisa.

Secondo George G. Lombardi, esperto di relazioni internazionali vicino all’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, questi investimenti si inseriscono in un quadro più ampio che vede l’Italia rafforzare il suo ruolo nel progetto del corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC). L’IMEC è un’iniziativa strategica che mira a creare una rotta commerciale intermodale tra l’India e l’Europa attraverso Israele, gli Emirati Arabi Uniti e altri paesi del Medio Oriente, ponendo l’Italia al centro di una rete logistica e industriale di primaria importanza.
“Non è una coincidenza che tutto ciò accada subito dopo l’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump a Mar-a-Lago”, ha sottolineato Lombardi. “La premier italiana sta consolidando relazioni fondamentali per il futuro del Paese e della sua economia, rafforzando al contempo la leadership dell’Italia in un mondo post-woke”.

La visione strategica di Palazzo Chigi passa anche attraverso i colloqui con il Primo Ministro indiano Narendra Modi, che hanno ulteriormente consolidato l’asse economico tra Roma e Nuova Delhi. Un passo essenziale per garantire all’Italia un ruolo chiave nel commercio globale e nell’innovazione tecnologica.
L’arrivo di nuovi capitali e la crescente influenza diplomatica italiana segnano un cambio di paradigma: l’Italia non è più solo spettatrice degli equilibri internazionali, ma protagonista attiva in una fase di grandi trasformazioni economiche e geopolitiche.